È stata presentata lo scorso 3 marzo alla Triennale di Milano, la collezione De Gustibus,
trentadue pezzi tra riedizioni di oggetti storici del design italiano, manufatti realizzati per la prima volta sulla base di schizzi originali ed altri prodotti ideati appositamente da alcuni dei maestri e designer più influenti del mondo contemporaneo.
La collezione, nata in collaborazione con Design Memorabilia, è stata ideata da George M. Beylerian, noto curatore, produttore e autore di alcuni dei prodotti delle aziende più importanti del secolo scorso, nonché pioniere dell’esportazione del design italiano all’estero e protagonista indiscusso della divulgazione dell’italian style a New York e nel mondo, dal 1960 in poi.
Neanche a dirlo, De Gustibus si lega a doppio filo con la cultura del cibo ed immancabilmente col tema dell’EXPO Milano 2015 – Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita – ovvero il più grande evento sull’alimentazione e la nutrizione. Difatti la collezione riordina, riproduce e propone i tratti distintivi di quelle che sono le idee più divertenti, intuitive, funzionali e con non poco sense of humour del tema della tavola e del food, attraverso alcuni pezzi di storia del design italiano.
L’operazione è interessante sia sotto il profilo divulgativo delle buone idee da tramandare alle nuove generazioni, che sotto quello economico poiché, al di là del concetto di diffusione
del bello, questi manufatti riscoprono il senso del design democratico, conservando tutta l’allure dello stile e della qualità italiani, con prezzi accessibili al consumatore – contenuti sotto i cento euro – e che risultano essere il punto di forza della collezione.
Inoltre, se alle idee illuminate dell’art director si aggiunge la notevole strategia di marketing, sembra naturale che il progetto s’iscriva a pieno titolo nel merchandising in vendita per l’Esposizione Universale, con un modello che, secondo Beylerian, è esportabile ad altre capitali del mondo e non esclude, in futuro, un arricchimento della produzione di Design Meborabilia con tanti altri articoli esclusivi.
Come chiarisce il suo ideatore, la collezione è un’avventura tutta personale che coincide con la vita dei designer coinvolti. E, anche se gli aneddoti rimangono estranei al grande pubblico, la maggior parte delle volte essi sono stati risolutivi per l’ideazione dei pezzi più interessanti e spontanei come Paesaggio Sironiano (ispirato alle scene metafisiche di Sironi) che poi ha mutato il nome in Paesaggio Italiano e che, di fatto, rievoca alla mente lo scenario industriale di periferia attraverso l’assemblaggio di una serie di elementi funzionali che compongono il set. Continua a leggere…